Data
3 Set 2016 - 4 Set 2016
Dove
Gran Pilastro
Categorie No Categorie EEA 1792
Gita al Gran Pilastro (3510 m.) 17-18 settembre 2016. Iscrizioni entro il 17 luglio 2916 Si tratta della la massima cima delle Alpi Aurine, dal profilo imponente specie se osservata dal versante austriaco ove precipita con un’impressionante parete quasi verticale. Un’avventura indimenticabile per il normale escursionista: sebbene non richieda la capacità d’arrampicare, la via di salita è comunque insidiosa per la presenza di neve e ghiaccio, con un ultimo breve tratto assai esposto.
Capigita:
Valentino Pistone mail: valentinopistone57@gmail.com cell. 3482481016
Gabriella Russo mail: gabriru4000@gmail.com cell. 3398052658
Punto di partenza: 3° tornante strada sterrata Passo di Vizze (q. 1718 m) che si imbocca da Vipiteno.
Versante di salita: NE
Dislivello di salita: 1792 m – Totale: 2592 m
Tempo di salita: 5,00 h – Totale: 9,00 h
Difficoltà: EEA – A – I – F+
Descrizione del percorso:
L’itinerario prende rapidamente quota nella Valle di Sottomonte innalzandosi notevolmente rispetto al fondo d’essa. Si procede inizialmente tra gli abeti, quindi lungamente in progressiva salita. Procedendo, la valle piega marcatamente verso nordest e si estende sino al crinale principale con le impressionanti vette del Gran Pilastro e della Punta Bianca. A poca distanza dal Rif. Gran Pilastro compare nel fondo valle l’immensa lingua crepacciata della Vedretta del Gran Pilastro. Il sentiero guadagna il rifugio (m 2710 – ore 3 dalla partenza) con un breve tratto attrezzato con facili funi metalliche.
Si segue il tracciato che passa alle spalle del rifugio tagliando verso sinistra, il pendio in salita diagonale. Raggiungiamo un tratto di roccette esposte (funi metalliche fisse) in un punto caratterizzato dalla presenza di numerose stelle alpine. Scavalcata la paretina, si raggiunge l’ampia spalla soprastante; la rimontiamo lungamente verso destra, con facili roccette, mantenendoci lungo l’orlo del burrone che precipita in direzione del rifugio e della Vedretta del Gran Pilastro. La faticosa e lunga salita è normalmente sgombra dalla neve nella seconda parte dell’estate (anche in presenza di nevai sono generalmente presenti chiare tracce). Raggiungiamo una radura dove numerose lastre di roccia sono disposte verticalmente. Da qui la pista si innalza bruscamente divenendo assai ripida e faticosa. Guadagniamo una forcellina (circa m 3250) dove ci affacciamo sull’altro versante occupato dalla Weißkarferner (Vedretta di Quaira Bianca). Il seguito del percorso appare da qui chiaro ed evidente: dobbiamo risalire l’ esile cresta che conduce direttamente al punto più elevato. La difficoltà è strettamente legata alla presenza o meno di tratti innevati che possono rendere l’ascensione assai impegnativa anche in piena estate richiedendo l’uso di piccozza e ramponi. Gli ultimi 50 – 60 metri sono spesso ghiacciati e assai esposti su entrambi i versanti richiedendo estrema attenzione e sfruttando eventuali gradinature già presenti nel manto nevoso. Nei brevi periodi, di solito a fine estate, nei quali scompare l’innevamento, il tracciato si trasforma in un’innocua salita tra instabili lastroni rocciosi. Dalla sommità (m 3510 – libro di vetta – ore 2,40 dal Rif. Gran Pilastro – ore 5,40 dalla partenza) il panorama è sconfinato.