Le castagne di Casale di Albino (BG)

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Data
4 Ott 2015

Dove
Festa delle castagne

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Festa delle castagne nella prima domenica di ottobre a Casale di Albino per la «27a Sagra delle boröle». Si tratta di una festa capace di richiamare ogni anno molti visitatori. In vetrina la castagna, simbolo della Valle del Lujo, che viene presentata nella sua veste autunnale, come caldarrosta, per la gioia di quanti apprezzano la gustosa «regina del bosco». In due grandi padelle bucherellate, della capienza di 15 kg ognuna, vengono fatte saltare» fino a 5 quintali di castagne, e ogni «soffiata» (lancio delle castagne in padella) è una festa per tutti. A corredo, vengono allestite mostre tematiche sulla castagna, mentre il Museo Etnografico Valle del Lujo espone, per l’occasione, attrezzi contadini utilizzati per la raccolta e la selezione delle castagne.

Per chi ha poi voglia anche di camminare, proponiamo un percorso ad anello che tocca tutti i principali centri della valle del Lujo (Casale, Dossello, Vall’Alta, Fiobbio, Abbazia). Dislivello 318 m. Tempo di percorrenza 4 h.

Il tracciato segue sentieri, mulattiere e strade asfaltate secondarie scarsamente battute dal traffico; presenta  poco dislivello, può essere percorso da tutti (un paio di scarponcini da montagna o comode scarpe da ginnastica) e arriva ad una lunghezza di 15 km. E’ un tragitto panoramico che permette visioni paesaggistiche a 360° sulla Valle. Percorso in questa stagione regala le emozioni e i colori dell’autunno. La “Camminata” è descritta scegliendo il percorso antiorario con partenza dalla chiesa di Casale, ma nulla toglie all’escursionista di percorrerlo in senso inverso o a tappe, o per tratti più brevi http://www.valledellujo.it/camminata.html .

A Nord-ovest della p.za della chiesa di Casale si prende una carrareccia e, dopo circa 50 m in piano, si imbocca un sentiero sulla destra che fiancheggia a N una casa.

Da qui bella vista: da sinistra il monte Pizzetto, il Misma; di fronte le Podone, il Canto Alto, il monte Cereto ed il Purito; a destra il monte Altino e sullo sfondo la vetta dell’Alben.

Poi il sentiero si snoda superando varie vallecole in un bosco ceduo misto, con prevalenza di carpino, frassino, nocciolo, castagno. A sinistra si fiancheggia un vecchio acquedotto comunale dalla scritta smunta, fino a giungere ad una piccola, vecchia cascina dalla caratteristica cisterna. Ora il sentiero si allarga e, dopo alcune decine di metri, si giunge ad una strada asfaltata che si percorre in discesa. Dopo un tornante sulla destra e una curva a sinistra si prende la strada asfaltata a destra ( via Ronchi). Si esce dal bosco e lo sguardo spazia tra slarghi erborei costellati da alberi da frutto (fichi, noci, pruni, ciliegi, albicocchi). A sinistra si vede la dorsale del monte Pranzà che chiude ad est la valle del Lujo. Al prossimo bivio si tiene la destra e si prosegue anche quando la strada diventa sterrata fino a giungere in località Sugalatti (non Sulagatti come descritto in alcune cartine). Si dice che in tale località venissero fatte pascolare le mucche gravide perché particolari erbe, presenti in loco, aiutavano le vacche a non avere più latte. Appena superata una vecchia cascina, a sinistra si prende un sentiero che, passando accanto ad un palo telefonico in legno, scende zigzagando nel prato antistante per inoltrarsi poi nel fitto bosco della valle sotto. E’ un sentiero di pregio essendo il fondo lastricato con sassi incastonati. Si attraversa la valle su piccolo ponte (notare la formazione calcarea della cascatella sotto). Si costeggia, in leggera salita, la sponda orografica sinistra, per poi ridiscendere (osservare i bei muri a secco ripristinati dal proprietario del campo sopra) e riguadagnare la sponda destra tramite ponticello protetto. (variante: salendo 20 m a destra vi è una sorgente).

Proseguendo in leggera salita, sulla sinistra vecchia cascina montana (Cà di Prade) con vista su Casale ed il monte Pranzà, per poi scendere su comodo ed ombreggiato sentiero. Notare acciottolato e muro a secco (purtroppo la scarsa manutenzione e gli acciacchi del tempo li stanno compromettendo). All’incrocio, vicino al ruscello, ponticello in pietra e fontana plurivalente, perché funziona da abbeveratoio per il bestiame, presa per l’acqua potabile, lavatoio e cappella votiva alla madonna di Lourdes.

Si prosegue in direzione ovest; sulla sinistra cascatella che veniva utilizzata come forza idrica per muovere le pale di un mulino. Proseguendo dritti si giunge ad una santella sul cui lato a ponente vi è la seguente scritta macabra: “O tu che mi guardi su, io ero come sei tu, tu diverrai come son io, dimmi un requiem e va con Dio”.
Appena oltre la santella il sentiero diventa pianeggiante e panoramico su tutta l’alta valle del Lujo e costeggia, a monte, la strada principale che porta alla chiesa di Dossello. Finito il sentiero si prosegue su strada asfaltata a destra. Oltrepassata la chiesa ed il campetto, l’asfalto prosegue con una serie di curve in leggera discesa costeggiato da recenti costruzioni dai piccoli filari di vite e rare piante ornamentali esotiche godendo d’un aperto panorama sul versante sud ed est della Valle. Dopo una vallecola ci si sente nuovamente fuori dal centro abitato e l’infestante robinia fa da padrona.

Giunti ad una vecchia cascina (n.20) si prosegue diritto per pochi metri fino a prendere un sentiero acciottolato a fianco ad una sbarra che prosegue in discesa (nella sottostante valletta una piccola sorgente; peccato che il muro che sorreggeva l’acciottolato è franato a causa delle recenti violentissime piogge). Subito dopo il sentiero riprende a sinistra una strada carrareccia che porta in località Camarelli. (Poco prima, nella vallecola a sinistra, interessante la fontana abbeveratoio). (Nel portone N.4 interno, bell’esempio di architettura contadina). Si prosegue poi in salita verso destra su strada cementata fino ad imboccare un sentiero ombreggiato sulla sinistra che, in piano, costeggiando un bel muretto a secco, ci conduce in località Canfer.

Oltrepassato il sentiero si allarga ed esce dal bosco aprendoci la vista verso Fiobbio, la Trinità e la conca di Albino. Alle prime case la strada ritorna asfaltata e sbocca ad un incrocio con grande crocefisso sulla destra. I simboli rappresentati raccontano le vicissitudini ed il lavoro dei valligiani della prima metà del secolo. Si imbocca la strada verso destra per poche decine di metri fino a prendere un tornantino a sinistra che scende verso un parco giochi. I giochi sono fatiscenti e dell’antico lavatoio è rimasta solo la tettoia dai muri imbrattati. Si prosegue costeggiando a sud il campo di calcio e poi, su strada asfaltata,fino a prendere la prima deviazione a sinistra segnalata da un cartello stradale di divieto d’accesso. Si continua, in discesa, lungo via delle Foppe tra casette mono-bi familiari fino ad imboccare uno sterrato che ci conduce,dopo ampia curva verso sinistra, alla vecchia strada provinciale che conduce a Vall’Alta. Oltrepassatala si prende il sentiero che, dopo un ruscelletto,prosegue in piano sotto una volta di roverelle, frassini e noccioli fino a giungere ad un’altra strada asfaltata (via Fantoni) che, in discesa, ci conduce alla frazione di Molinello. Dopo aver preso la destra si imbocca il primo portone di sinistra e girando a destra per viuzza si oltrepassa il torrente Lujo su piccolo ponte in cemento. Attraversata la via Lunga, strada provinciale di fondovalle, si prende a sinistra la via Cà Bianca.
Dopo poco ci si ritrova nel bosco misto con frassini e noccioli. Una curva verso Nord ci porta in alto qualche decina di metri per raggiungere il pianoro che conduce alla parrocchia ed al cimitero di Fiobbio. (Una volta questo tragitto era tutto acciottolato; ora rimangono solo poche tracce del duro lavoro di un tempo !).
Di fronte l’ingresso del cimitero si imbocca un sentiero ripido che sale lungo la vallecola per poi girare a sinistra e spianare. Da qui interessante vista sulla chiesa di Fiobbio, il pizzo Arera, il Secco, il paese di Vall’Alta e, sullo sfondo, quello di Orezzo. Ora il sentiero, un po’ nascosto dalla crescente vegetazione arborea, è pianeggiante e costeggia le pendici del Misma fiancheggiando un piccolo muro a secco che delimita prati a coltivo (Ronchi bergamaschi). Una piccola discesa conduce ad una sorgente malamente attrezzata con tubi di plastica. Il sentiero poi risale recuperando quei pochi metri di dislivello persi poc’anzi per poi procedere su ampia strada sterrata.
Dopo circa 50 metri si prosegue su sentiero che mantiene caratteristiche e quote del precedente. Da qui panoramica vista sul monte Cornagera, Poieto, Rena, Alben, Arera, Secco, Altino, Colle Gallo, Pranzà, Pizzetto. Attraversata una valle il sentiero tende leggermente a salire e, oltrepassata una cascina, si getta su una strada sterrata che prosegue in piano. Sulla sinistra, dietro alcuni salici e filari di vite, si apre l’ampia conca verde dell’alta valle del Lujo. Ad un certo punto la strada diventa cementata, poi asfaltata, fino a giungere a sud della parrocchia di Abbazia contornata dal suo vecchio centro storico; sullo sfondo Altinello. Prima di giungere all’incrocio tra via S.Bernardo e via Gatti, da vedere a destra antica fontana con abbeveratoio e lavatoio. Si prosegue a destra per via S.Bernardo e dopo il ponte per via Plazza. Ora la strada tende a salire ed è facile incontrare, nella stagione opportuna, mucche, cavalli e maiali al pascolo. Intorno ai 500 metri il bosco si riempie di castagni come per ricordare l’intensa coltura che un tempo permetteva la sopravvivenza a molte famiglie.Superati un paio di tornanti ed altrettante vallecole la strada diventa sterrata fino a trasformarsi in sentiero sotto la Ral dè l’indiano. Qui siamo nuovamente immersi nel bosco tra castagni, noccioli, frassini, roverelle, agrifogli. Quando il sentiero si allarga in radure, diventa strada cementata e devia verso destra, si imbocca un sentiero a sinistra che prosegue nel bosco, attraversa il fondo di due ruscelli in secca fino a sbucare su una strada cementata (via del Cereto) che, in salita,porta di fronte al cimitero di Casale. Si percorre per pochi metri in direzione del Colle Gallo per poi prendere via Oprando Abate. La si percorre tenendo la sinistra fino a giungere sulla piazza della chiesa di Casale da dove si gode una bella vista sulla valle e sulla vetta del pizzo Arera, chiudendo così il percorso ad anello della “Camminata delle Valle del Lujo”.

ISCRIZIONI per il G.A.M.: Gemma Assante (347 9508354; gemma.assante1@fastwebnet.it   )

ORARIO DI PARTENZA con PULLMAN PRIVATO: ore 7,15 p.le Loreto con ritrovo ore 7:10. QUOTA DI PARTECIPAZIONE: 20 € con pagamento anticipato entro il martedì precedente la gita mediante bonifico al GAM – Gruppo Amici della Montagna, Milano presso la Banca Montepaschi di Siena – IBAN IT62D0103001654000061104572, indicando come causale: Castagnata. 25 € per iscrizioni successive, “last minute” e pagamento in contanti durante la gita. Per iscrizioni successive, non si garantisce il posto.  La quota comprende: viaggio A/R con pullman privato e spese organizzative. Non è rimborsabile, in caso di disdetta pervenuta dopo il giovedì antecedente la gita, salvo sostituzione di altra persona.
 

 

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